Babyd
Babyd rielabora in chiave pop il repertorio visivo del nostro tempo, mettendo in scena personaggi celebri e icone infantili con un approccio graffiante e dissacrante. Nei suoi lavori, materiali pittorici e frammenti di manifesti si fondono con immagini di fantasia, conferendo all’opera una potenza estetica immediata. Il suo linguaggio – debitore dei grandi maestri della Pop Art come Rauschenberg e Rotella – diventa veicolo di una critica pungente verso la società contemporanea, invitando lo spettatore a riflettere sul declino etico e sul proliferare di “maschere” che contraddistinguono il nostro presente. Babyd, con sguardo ironico e visionario, spinge chi osserva a una doppia lettura: da un lato, l’impatto visivo e seducente; dall’altro, l’urgenza di un messaggio che mira a innescare uno spirito critico e contemplativo.