L'ultimo cielo indaco

“L’ultimo cielo indaco” di George Gabor presenta una figura dal profilo frantumato che sembra emergere da un vortice di blu intenso e grigi profondi. Forme geometriche si alternano a pattern che ricordano schizzi e collage, mentre porzioni di volto e di corpo si scompongono e ricompongono in un dialogo continuo tra astrazione e figurazione. La scelta dell’indaco, profondo e quasi ipnotico, amplifica la sensazione di un confine indefinito tra il cielo e l’interiorità umana.

Ogni pennellata, ogni innesto materico, diventa un tassello di un universo simbolico che tocca temi quali il movimento, l’ascolto di sé e la ricerca di un equilibrio tra corpo e mente. L’opera esprime una tensione dinamica, come se la silhouette fosse in procinto di superare la propria condizione, inseguendo l’orizzonte di un “ultimo cielo” carico di possibilità.